Il Portiere: la danza solitaria tra i pali

Il portiere è il custode della rete, il poeta della difesa. L'ultimo baluardo tra la follia e la ragione, tra la vittoria e la sconfitta. Di Giovanni Scafoglio

Nel vasto palcoscenico del calcio, dove il frastuono dei tifosi è un coro di passione e le sfide si svolgono con la frenesia di una battaglia, una figura emerge come protagonista solitario di una danza silenziosa. È il portiere, il custode della rete, il poeta della difesa.

Nella sua arena di erba verde, tra i pali alti e le traversine incolpevoli, il portiere si erge come un guardiano contro il caos. La sua è una solitudine che non teme, una solitudine da cui nascono gesti eroici. Ogni parata è un verso, ogni anticipo è una strofa, e il campo da gioco è la pagina su cui traccia la sua epopea. La poesia del portiere è scritta con i guanti, con le mani destinate a sfiorare il cielo e a respingere il destino.

I suoi movimenti sono una danza di riflessi, una coreografia di anticipazioni, una sinfonia di coraggio. Tra i suoi guanti, custodi di segreti e speranze, la palla diventa una metafora della vita stessa, da respingere o da abbracciare. Nel calcio, il portiere rappresenta la lotta contro l’inesorabile avanzata del tempo, la sfida contro l’inevitabile. È colui che affronta il destino a testa alta, sapendo che può essere beffardo e crudele, ma anche generoso con chi osa sfidarlo.
La rete che difende è il suo tempio, il luogo in cui svela la sua intimità con la palla. È l’artista che scrive i suoi versi con la geometria precisa di un calcio d’angolo, con la grazia di un tuffo in volo, con la forza di un pugno potente. E quando la palla sfiora la rete ma non la attraversa, è un applauso alla sua capacità di negare il traguardo all’inesorabile.

La solitudine del portiere è una scelta, una scelta di coraggio e dedizione. Ma è anche un atto di fede, nel potere della difesa, nei mediani che sapranno respingere l’attacco avversario. Il portiere non è solo un guardiano della sua rete, ma un custode delle speranze di una squadra, di un gruppo. A volte, durante il mondiale, di un popolo intero.
Nel corso dei decenni, molti portieri sono diventati leggende, immortalati non solo per le loro parate straordinarie ma anche per il loro spirito indomito. Sono i poeti del calcio, coloro che scrivono con i loro guanti storie di gloria e di sacrificio.
Il calcio è un’arte, una danza di piedi e cuori che difendono il castello con passione e coraggio. Il portiere ne è il custode. L’ultimo baluardo tra la follia e la ragione, tra la vittoria e la sconfitta.

Giovanni Scafoglio

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